Da dove viene la tanta energia che serve a garantirci
l’effimero nostro benessere se non dai tanti Tubi , detti
gasdotti,che collegano l'Italia alle
forniture che vengono da varie parti dell’Europa e dell’Africa,( per esempio dalla
Norvegia e dall’Olanda con la Tenp
(Trans Europa Naturgas Pipeline), di cui l’ Eni detiene il 49%, il gasdotto
Galsi in Sardegna , che sulla carta
potrebbe portare fino a 10 miliardi di metri cubi di gas l’anno
dall’Algeria all’Italia passando attraverso l’isola fino al Piombino, in Toscana e vede coinvolte
l’ algerina Sonatrach (41,6%), Edison (20,8%), Enel (15,6%), di Hera (10,4%) e la
finanziaria regionale Sfirs (11,6%)).
L’ultimo progetto, chiama in causa la Puglia che verrebbe
collegata al Caucaso:
si tratta del Trans Adriatic
Pipeline (TAP). Il
24 maggio 2013 è stata ratificata l’intesa tra il neogoverno italiano (Letta) la Grecia e l’Albania, la
ratifica che dovrà passare attraverso il Parlamento, prevede un sostanziale
accordo già raggiunto a settembre 2012 (27 settembre) . Questo accordo contempla
un programma per la realizzazione di un
metanodotto che dal Caucaso raggiunge la Puglia precisamente in località San Foca (Otranto
!) sul progetto Trans Adriatic Pipeline (TAP) che prevede un tracciato di 100 Km per la
costruzione di un gasdotto transadriatico. Il gasdotto collegherà la Grecia alle coste
meridionali dell’Italia passando attraverso l’Albania e il mar Adriatico
permettendo così al gas proveniente dalla regione del mar Caspio di raggiungere
direttamente i mercati europei, a discapito della autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (la Germania per esempio sta
puntando sull’energia rinnovabile entro il 2050 al 100%.) La VIA (valutazione d’impatto
ambientale della Regione Puglia) ha espresso parere negativo , non perché
rigettabile, ma perché sono poco chiari i dettagli e le implicazioni
ambientali, ma contro ogni opposizione gioca comunque l’avallo della
Commissione Europea che classifica la TAP
come opera strategica il che velocizzerà, sicuramente, le procedure attuative. la Tap fa parte dei progetti infrastrutturali in campo energetico
ritenuti prioritari dall'Unione Europea ed è inserito fra i progetti
cofinanziabili dall'Unione Europea tramite il
programma Reti Trans-Europee
dell'Energia , per cui la
Commissione europea ha già formalmente approvato
deroghe alle tariffe così come l'esenzione dalla separazione della
proprietà per 25 anni. “La decisione - secondo una nota del
Consorzio Tap - assicurerà al futuro gasdotto la possibilità di esportare
gas dall'Azerbaijan all'Europa per almeno 25 anni.”. A patto che siano
soddisfatte tutte le condizioni previste, l'Unione europea può garantire
deroghe al tradizionale quadro normativo. «Siamo grati alla Commissione europea
per la rapida implementazione di questa esenzione - ha dichiarato Kjetil
Tungland, managing director della Tap
Inoltre sarà proprio il gasdotto Tap, una delle principali priorita' della
prossima presidenza di turno dell'Iniziativa adriatico-ionica (Iai), che dal
primo giugno passera' dalla Slovenia all'Albania. ''La strategia aumentera' la
visibilita' della regione e la cooperazione fra i nostri Paesi, prioritaria per
l'integrazione con l'Ue'' ha detto il vice ministro degli esteri albanese Edit
Harxhi.
L'infrastruttura,
progettata per trasportare gas di provenienza azera dal confine tra Turchia e
Grecia fino all'Italia Meridionale, ad oggi è posseduta dal colosso norvegese
Statoil, dalla compagnia elvetica EGL e dalla tedesca E.On, ma c’è una
manifestazione di sostegno economico alla TAP anche dalla britannica British
Petroleum, dall'azera SOCAR, e dalla greca DEPA che va di pari passo con il
progetto varato dal Governo greco mirante alla privatizzazione della compagnia
nazionale, alla quale hanno già espresso il loro interesse la SOCAR e il colosso italiano
ENI. I mega colossi
coinvolti nel progetto hanno promesso garanzie in merito all’impatto ambientale
onde controbattere i residuali dubbi del VIA e della Regione Puglia , giudicati legittimi sulla base di un vecchio
“progetto”, solo che, da quanto afferma l’assessore Nicastro, ancora non si
conoscono le variazioni, l’unica notizia
trapelata riguarda l’interramento del
gasdotto a circa un chilometro da San Foca