mercoledì 21 maggio 2014

VOTA "NESSUNO" SINDACO - intervista a un "nuovo" candidato


Facciamo una nostra “anticampagna elettorale”, dando spazio a un …candidato sindaco dell’ultimo minuto. Si, signori e signore, tra i vari papabili che ci chiedono il voto imitando le superstar del momento (da Papa Francesco a Obama), ora c’è una new entry. Il suo nome è Nicola Nessuno. E noi lo abbiamo intervistato…

Redazione LDI: Signor Nessuno, lei si candida con lo slogan “il nuovo che avanza”. Ma non le sembra banale?
Nessuno: “Per niente! Oggi tutto dev’essere “ggiovane”, come vuole la moda grillin-renziana. Questo è il nuovo che avanza”. 
LDI: Beh, pensavamo che il nuovo si misurasse non con l’età anagrafica ma con idee o ideali…
Nessuno: “Idee? Che orrore! Anzi, è meglio senza ideali, così si è più liberi”. 
LDI: Di far cosa?
Nessuno: “Politica! Essere liberi di dire oggi il contrario di ieri, a seconda di come vanno le cose… liberi di cambiare opinione o accordi a piacimento”. 
LDI: ma, e allora il suo programma qual’è?
Nessuno: “Non c’è bisogno, qui a Bari è lo stesso da sempre: edilizia e cemento. Volete costruire? Fatelo ovunque. Basta chiedere”. 
LDI: …bene…che ne pensa di questa campagna elettorale, degli altri candidati?
Nessuno: “Si svolge a meraviglia come sempre; i miei colleghi si dividono in due categorie: i più, i ricchi, che danno ricevimenti per i vip e pranzi per i plebei. Ovviamente senza badare alla qualità del tema da discutere, specialmente se scottante; si sa in campagna elettorale è meglio evitare…” 
LDI: E poi?
Nessuno: “E poi ci sono i meno, che non hanno soldi, ma sperano sempre e comunque almeno in un posticino piccolo piccolo come consigliere comunale. O tra i banchi dei municipi, queste nuove fantastiche istituzioni che certamente cambieranno il destino delle persone. Così come il nuovo doppio voto di genere. Si sa, se sei donna sei per forza buona brava e intelligente e quindi devi essere eletta. Come per esempio mia moglie (che infatti ho inserito in lista)”. 
LDI: Ma, lei fa parte dei meno o dei più?
Nessuno: “Io sono un più. Però ho anche tanti amici meno. Poverini, si sono accorti tardi che la stampa non se li fila, e ora scoprono l'acqua calda, cioè che questa è venduta, prezzolata… Così annegano nei loro lucciconi e vogliono riscattare l’ingiustizia… naturalmente alleandosi in caso di ballottaggio. La vera partita, in cui vedremo i candidati minori gettarsi nella mischia vendendosi anche le madri pur di avere un contentino dal possibile vincitore”. 
LDI: Lo farebbe anche lei?
Nessuno: “Ovviamente. Ma prima, chiederei il parere dei miei elettori su un aspetto fondamentale… quali mutande dovrei calarmi di fronte al futuro sindaco? A pallini o in tinta unita?”.

martedì 20 maggio 2014

MA DOVE VANNO I CANDIDATI???


Ma dove vanno i candidati? non credo lo sappiano, calati nella Titanic-a nave dell’ipercapitalismo finanziario, non credo abbiano coscienza di una Storia che, dietro l’incolpevole ed ignaro susseguirsi del gran ballo delle elezioni, nasconde, neppure troppo bene, l’immagine di un potere spietato, violento al massimo grado e generatore di violenze attraverso le profonde ingiustizie sociali, che non lascerà nulla di intentato per difendere il “Palazzo d’inverno”. 

Ho leggiucchiato i vari programmi patinati e ingannatori, impastati di promesse irrealizzabili , sogni inconsistenti che moriranno prima di nascere. Allora richiedo a me stessa se costoro siano consapevoli della loro limitatissima autonomia decisionale, sanno che noi sappiamo di come siano asserviti alle oligarchie politiche locali a interessi privati transnazionali, che, una volta eletti, altro non saranno che piccoli faccendieri intercambiabili, funzionali solo alla rete di controllo delle politiche economiche, fiscali e sociali. Di certo sono consapevoli, costoro, che si rischia andando contro di essere non soltanto blandito o deriso, ma di fatto emarginato e sottilmente o manifestamente perseguitato. Per questo preferiscono non sapere e promettere l’impossibile.
Sanno o non sanno,costoro, che vorrebbero regolare e decidere della nostra vita, che ogni piccola scelta locale è comunque legata a quegli strumenti che vanno dagli accordi commerciali internazionali, soggetti a regole stringenti per chi vi aderisce, a sofisticate forme di corruzione fra le quali rientrano le consulenze pagate dalla banca: costoro, sanno o non sanno qualcosa di Goldman Sachs, ad esempio, o dei vecchi istituti figli di Bretton Woods, quali il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale?

Ci annebbiano con promesse di politiche sociali, di giustizia, di lotta alla corruzione e alla criminalità e parlano di lavoro, ci soffocano con le stucchevoli fotografie di bambini e di donne felici che si prendo no per mano tra fiori e palloncini o di giardini verdeggianti abitati da vecchi felici e innamorati ma sanno o non sanno che il mondo è ormai schiavizzato dall’ allargamento dei mercati, dall’ internazionalizzazione dei servizi, che mirano alla demolizione del sistemi di Welfare?

Rientrando nel mio stato di assopente tranquillità osservo Bari e il suo mare che in questi giorni si riempie di personaggi velati da maschere grottesche stampate su volantini, cartelloni, farfalline, purtroppo non i deliziosi insetti ormai praticamente scomparsi a causa del dissesto ambientale di cui nessuno “ha colpa”.., nel frattempo continua silenzioso lo scempio della città e della sua costa, mi soffermo, per caso, su quel tratto dal nome così dolce e immaginifico Marisabella e mi chiedo se i futuribili sindaci possano dirci qualcosa sulla sua colmata , sulla cementificazione del mare in quel tratto per ulteriori 300mila metri quadrati, si scaverà per 12 metri per creare un’enorme banchina, lì dove esiste la più grande confluenza di falde sotterranee del territorio con il pericolo di una alterazione del fragile assetto idrogeologico già abbondantemente devastato da pesanti interventi edilizi (ricordiamo le ostruzioni delle lame?). 
Fa pensare e preoccupare lo sbancamento dei bassi fondali rocciosi (mt. 3) dell’ansa di Marisabella, si parla di oltre 650 mila metri cubi di materiale per fare ormeggiare navi fino a 300 metri di lunghezza con l’avallo dell’autorità portuale e della Regione Puglia che tacciono rispetto all’uso di esplosivi di cui non si conoscono gli effetti
La destra si sa è da sempre favorevole alla “riqualificazione delle banchine della Stazione Marittima e del Palazzo delle Dogane, il nuovo porto turistico, una innovativa connessione con l’area della Fiera del Levante…” non ci vengono date risposte adeguate rispetto al traffico, non ci vuole molto a capire che aumenterà il traffico pesante dei Tir, in una zona già soffocata da quello leggero, tra l’altro noi cittadini di memoria lunga, non dimentichiamo che era stata promessa una strada camionale, una promessa mancata dal momento che l’area è interessata da altre lottizzazioni. Gli altri sindaci sorvolano, o non sanno poi c’è la sinistra che vorrebbe farci credere di essere più a sinistra di tutti però appoggia la Regione Puglia che ha dato il suo avallo incondizionato all’opera demolitrice del mare
Di altri quesiti senza risposte ce ne sarebbero a bizzeffe dalla puzza dilagante dei quartieri Japigia e San Paolo in corrispondenza delle piogge alla questione abitativa… e la sicurezza nelle scuole ? e la povertà? e la salute?

giovedì 15 maggio 2014

Eurofurberie - parte II


(segue)

SEL, Lista Tsipiras, e grillini aggiungono "andremo in Europa per cambiarla, renderla più giusta”, “batteremo i pugni sul tavolo”. Anzi i 5 stelle dicono di voler “modificare i trattati e il Fiscal compact”. Ma sarà davvero così se saranno eletti? Guardando ai reali poteri del Parlamento Europeo, sembra proprio di no.
In breve: 

1 - Il Parlamento non può proporre gli atti legislativi europei (art 17 TUE); può farlo solo la Commissione europea (che, ricordiamo, NON È ELETTA dal popolo). Il Parlamento può solo adottarli (= votarli) congiuntamente al Consiglio.
 Vi sono poi procedure speciali in cui o legifera il Parlamento con la partecipazione del Consiglio (ma solo in 3 materie poco importanti: statuto dei membri del parlamento, statuto del Mediatore, diritto di inchiesta da parte del Parlamento) o legifera il Consiglio con la partecipazione del Parlamento; questo viene soltanto consultato, oppure può solo approvare o respingere il testo del Consiglio.

2 - Il Parlamento non ha potere nemmeno di modificare i Trattati (art 48 TUE); solo di proporre un progetto di modifica al Consiglio europeo (formato dai governi degli stati). Quindi, in primo luogo, andrebbe trovata la maggioranza nello stesso Parlamento (arduo). In secondo luogo, sarebbe comunque il Consiglio europeo a decidere, a maggioranza, se procedere alle modifiche. Basta che questo sia contrario, e la revisione neanche inizia. Altrimenti, il Consiglio europeo convoca una Convenzione (comprendente rappresentanti di altri organi, dei governi e dei parlamenti degli stati membri) che invia una raccomandazione alla Conferenza dei rappresentanti dei Governi. Questa può anche stravolgere il testo della modifica che, infine, deve essere ratificata da tutti gli Stati membri.
Insomma, un processo macchinoso in cui il Parlamento ha un ruolo marginale rispetto a quello del Consiglio europeo. E comunque l'ultima parola spetta ai parlamenti nazionali. 

3 - Istituisce commissioni temporanee di inchiesta per esaminare denunce di "violazione o cattiva amministrazione del diritto dell'Unione Europea". In pratica, inchieste per rispettare meglio le norme dei trattati, non per cambiarle o abrogarle! Anche per questo il Parlamento è stato definito "il Guardiano dell'Unione europea".

Come si vede, dunque, l'attività del Parlamento Europeo conta pochissimo, o serve solo ad attuare le norme dei Trattati dell'UE, che sono il vero problema! 
Inoltre il già effimero potere di sollecitazione della modifica dei trattati non servirebbe ad abolire il cosiddetto Fiscal Compact, che rientra in un Trattato a parte e che solo entro cinque anni sarà incorporato nell'ordinamento europeo. 

Quindi, i partiti e movimenti che dicono di voler modificare i Trattati entrando in quel Parlamento ci dicono una bugia. Vogliono prendere consensi e visibilità - oltre a rimborsi e finanziamenti. Oppure, eleggere persone che in Parlamento faranno la solita lotta di testimonianza: "ne diranno quattro" alle banche e ai tecnocrati, con infiammati discorsi di denuncia che saranno filmati e messi su internet (come già successo in passato con altri europarlamentari - l'inglese Farage, il leghista Borghezio). Diranno cose giuste ad alta voce, certo. Ma tutto finirà lì.

L'unica cosa coerente da fare sarebbe boicottare queste elezioni europee, per boicottare un'Europa irriformabile e non-democratica decisa dalle elite, da cui dovremmo semplicemente uscire.

martedì 13 maggio 2014

INVALSI SI INVALSI NO: come è avvenuta la modificazione genetica della scuola


Non bisogna avere fretta nelle risposte, bisogna riflettere bene e a lungo”. 
 Questo era il vecchio modo di fare scuola, che si distingueva per la sua attenzione alla relazione umana tra alunno e insegnante in cui primeggiava la scuola italiana .
Una pratica educativa che andava bene in altri tempi, oggi, grazie anche all’apporto dell’ex ministro Fioroni, che ha introdotto l’obbligatorietà di un quiz in terza media che pian piano si è esteso a tutti i livelli d’istruzione , la consapevole cautela con cui si interveniva nel rapporto formativo con i minori è stata sostituita da una prova oggettiva asettica che annulla, di colpo, la soggettività non solo dell’alunno, ma anche dell’insegnante.
Nella completa disinformazione di genitori e docenti divisi tra scettici, assertivi e finalmente esplicitamente contrari, la prova a poco alla volta si è andata arricchendo di invasività, affiancando ai test un questionario informativo sulla famiglia, desideri aspirazioni, una vera schedatura di massa, propedeutica alla promozione di un nuovo modello di società che fa diventare la riflessione sull’ Invalsi da prettamente didattica educativa, moralmente irrilevanti, a questione di natura politica. Il nuovo sistema valutativo, moderno ed europeo, si inserisce infatti come ultimo atto nel duplice processo di Privatizzazione, con la trasformazione radicale della funzione storica della scuola pubblica trasformata da servizio in “azienda” con alunni individui trasformati in clienti , e di Anglosizzazione utilizzando la proliferazione di test che in un colpo solo hanno cancellato il valore e la professionalità dei docenti
L’insegnate tradizionale, prima di tutto educatore, sa benissimo che l’apprendimento non si può valutare allo stesso modo nei diversi contesti, per questo ci si confronta e si producono molteplici offerte didattiche, si cambia idea, si ascoltano gli allievi e le allieve e si parla con loro.
E che ci ’azzeccano i test a tempo con tutto questo?, che ci azzeccano con le diversità i quiz? , Niente, se facciamo riferimento ai principi pedagogici del rispetto e della valorizzazione dell’individuo nella sua evoluzione, molto, invece, se i parametri di valutazione diventano funzionali all’economia signoraggistica e speculativa, che si nutre delle privatizzazioni, della flessibilità lavorativa, del precariato e dello sfruttamento. Cosi si giustifica la odiosa discriminazione dei diversamente abili , non spendibili nel mercato, gli Invalsi infatti non prevedono prove per questa categoria di giovani snaturando uno dei principi fondamentali della nostra disciplina scolastica che interpreta la diversità come valore (L. 517/77 eliminazione di scuole e classi differenziali)).

Ne esce, quindi, un sistema cambiato che opera sulla manipolazione delle coscienze e classifica il sistema scolastico a seconda dei risultati Invalsi, cioè in base al grado di banalizzazione dei cervelli e di esclusione dei deboli improduttivi, su questi criteri “meritocratici” i migliori pollai scolastici riceveranno finanziamenti, mandando alla carlona la nostra Costituzione, che prevede l’intervento dello Stato lì dove ci sono criticità e debolezze. Basterebbe, a questo proposito ,avere la pazienza di leggersi i noiosissimi rapporti Invalsi sulla valutazione degli apprendimenti per rendersi conto che l’ampia disuguaglianza dei risultati scolastici nelle regioni meridionali , viene associata all’alta disuguaglianza del reddito e alle caratteristiche strutturali dei singoli sistemi scolastici; di conseguenza i figli delle periferie difficilmente potranno concorrere per ricevere la raccapricciante medaglietta del merito di “alunno d’ oro o alunno dell’anno”, saranno per forza di cose condannati sul nascere a frequentare scuole di serie B e, nonostante il loro impegno e quello dei docenti, avranno un titolo di studio che varrà di meno


La scuola del futuro è una ben miserabile realtà , infarinatura di qualche lievissimo contenuto erogato da testi invalsizzati (“stiamo invalsizzando i nuovi testi”, tranquillizzano le case editrici), insegnanti sostituiti da erogatori di servizi educativi , professione di bassa qualità per la quale l’OCSE fin dal 1996 sostiene che non sia necessaria una laurea. Muore così la professione docente resa inessenziale dalla scuola iper –informatizzata, composta da macchine e maxi schermo, per creare cittadini acquiescenti nel lavoro e nella società, colmi di “spirito aziendale e di gestione”, la cui massima flessibilità cognitiva deve essere quella richiesta dalla impresa capitalista.
“La valorizzazione del capitale umano deve essere un aspetto centrale: sarà necessario mirare all’accrescimento dei livelli di istruzione della forza-lavoro, che sono ancora oggi nettamente inferiori alla media europea, anche tra i più giovani. Vi contribuiranno interventi mirati sulle scuole…anche mediante i test elaborati dall’Invalsi e la revisione del sistema di selezione, allocazione e valorizzazione degli insegnanti” disse Monti, ma val bene per Letta come per Renzi, al di là delle acrobazie linguistiche con ingannano le nostre povere menti testificate...

domenica 11 maggio 2014

Eurofurberie - parte I


Come si fa a screditare una battaglia giusta? Facendola fare a chi non è degno di portarla avanti. Sta succedendo con la Lega nord di Salvini, i Fratelli d'Italia e soprattutto Berlusconi… che cavalcano con toni più o meno duri l'euroscetticismo contro la moneta unica. Non solo per togliere voti al 5 stelle ma per danneggiare tutti quelli che da molto più tempo attaccano l'Unione europea, senza facili slogan ma portando argomenti, dati e prove. 

L'effetto è quello di indurci a pensare: "Se l'euro è attaccato da razzisti come i leghisti o da un condannato come Berlusca, allora bisogna difenderlo". 
A questo si aggiunge una martellante propaganda tv di notizie, spot, interviste e servizi vari che da mesi dice a ogni giorno e a ogni ora "l'europa è necessaria, dall'europa non si esce", "il populismo è un pericolo". Tra un po' ci faranno il lavaggio del cervello ipnotizzandoci direttamente dai teleschermi. 
"Non europa si o no, ma quale europa vogliamo", cantano in coro anche tutti i pappagalli degli altri partiti, smaccatamente filoeuropeisti.
Ma anche Lega e Forza Italia come gli altri partiti sono responsabili del declino del paese: hanno governato (quando eravamo già entrati nell'euro) e non si sono mai preoccupati di uscire dai trattati europei. Perciò non sono credibili. Rinnovano la loro immagine, mettono facce nuove al posto delle vecchie…e si ricordano di essere pro o contro qualcosa "a targhe alterne", o sotto elezioni. Sono tutte mosse di facciata. La loro sostanza è la stessa. 

Per quanto riguarda i 5Stelle, Grillo affronta la questione Euro-Economia più con gli slogan che con posizioni precise e nette. Oggi stigmatizza il fiscal compact e le banche; ancora un anno fa sosteneva che "bisogna sanare il debito pubblico". Ed il programma con cui si presentò alle scorse politiche non fa alcun cenno a tutte le questioni relative alla sovranità monetaria (esempio a caso: ripubblicizzare la Banca d'Italia) e che vari movimenti (cosiddetti sovranisti, contro il signoraggio bancario, ecc.) hanno affrontato molto prima di lui. Ai grillini che non saranno d'accordo con noi, facciamo notare che proprio loro sono divisi per posizioni differenti: tanti di loro parlano ancora di casta, costi della politica, condanne di Berlusca… solo alcuni sono più aggiornati e consapevoli di cosa parlano. Non c'è un pensiero chiaro e omogoneo su economia, politica estera, liberismo, sovranità monetaria, ecc. Si parla e si pensa per slogan. La cosa peggiore. 

E comunque sia, i 5 Stelle sono candidati a queste Elezioni europee, e chiedono un voto per entrare nel parlamento di Strasburgo comportandosi come tutti gli altri partiti che intanto predicano di "cambiare l'europa, non rifiutarla". Piccolo particolare... il Parlamento europeo non ha veri poteri. Non conta nulla, non può cambiare nulla. 

(continua)

giovedì 8 maggio 2014

L'UNITA' DEI CONTRARI


Non intendo cancellare la mia piccola storia. Non rifiuto le mie idee di sempre, la mia formazione Comunista, la mie letture di Gramsci e di Marx, si diceva per tranquillizzare la propria coscienza; ma inevitabilmente, mentre difendo il mio passato, osservo  la nuova forma della storia che pretende la sintesi dei contrari (Hegel), che non è compromesso ma la ricerca di punti di intesa per poter andare oltre. 
Ho la consapevolezza si quanto sia  difficile! relegati dietro  bandiere e simboli, è difficile accettare il dialogo con chi si ritiene al di fuori della propria esperienza.
 Eppure tutti noi oggi subiamo l'avvento della globalizzazione, del disastro ambientale, delle profonde lacerazioni sociali che esigerebbero nuove forme di economia, un nuovo approccio alla scienza, alla ricerca e formazione, all' attuazione seria del disarmo e della partecipazione alla pace, ormai priva di senso
Sembra una ovvietà, ma la nostra politica democratica di sinistra, centro e destra oltre i magnificat elettorali che ci piovono addosso come bombe d’acqua, non da vie d’uscita. I rappresentanti consapevoli o terrificantemente inconsapevoli rimangono ingabbiati    nella ormai “non” più misteriosa dittatura di economisti a indiretta legittimazione al servizio di una entità impersonale  che prende il volto dei banchieri o degli americani, o dei capitalisti  ma altro non è , mutuando Marx, il sensibile soprasensibile , la nuova forma della storia. Ci vorrebbe un’unità d’intendi e di netto rifiuto  ma il popolo è disgregato,confuso dai  progetti politici presuntuosamente vacui a sostegno della dittatura, che, al contrario, è ben organizzata , unita e solidale.
 Per meglio ingannare noi, polli decelebrati, la tirannia velata assume svariate forme  utilizzando le facce smielate e ingannatrici del neoliberismo moderato di  sinistra o di destra o le bollentezze antisistema di piazza eccita-annacqua - popolo ma dietro il palcoscenico a ben vedere non si possono nascondere legami e simpatie  inquietanti come per esempio quella con Freedom House dello speculatore Soros, che presiede l’internazionale nera OTPOR .
Così rimaiamo vittime dei  compromessi, peggiori del nemico stesso,  come l’inganno della rivoluzione gentile,   o gli slogan propagandistici che ripropongono gli umori del  pubblico correndo dalla messa in guardia contro il razzismo alla teorizzazione  logica di ronde di quartiere o alle proposte di referendum in rete  per l’uscita dall’ euro.

Oltre ogni mio dubbio questa pletora vociante che pretende di controllare le nostre esistenze rifiuterà mai ogni dialogo  con  il grande nemico: il neoliberismo e la sua dittatura .
Forse c’è  più concretezza nel sogno della ripresa di orientamenti solidaristici e comunitari, ma è una strada così ovvia da diventare impraticabile
adele dentice