martedì 30 giugno 2015

Lo scandalo della prima nomina!!!


Ma perché i pentastellati insorgono contro la prima nomina del neo presidente o governatore della Puglia, perché scandalizzarsi tanto dell’investitura della compagna dell’ex sindaco? Nepotismo, favoritismo? Ma no: semplicemente un grazie per anni di fedeltà.  E’ il sintomo della confusione morale che attanaglia il nostro piccolo mondo politico oppure è  l’arroganza, che infastidisce? Io non ci darei troppa importanza, anche se mi dicono che il buon giorno si vede dal mattino, direi semplicemente che altro non è l’ennesima pantomima  buffonesca in cui sguazziamo ormai da decenni, come l'episodio delle cozze, presto dimenticate, servono solo a distrarci  da quell’altro mondo sommerso che forse potrebbe farci arrabbiare seriamente, come per esempio il blocco di assunzione dei 200 parasanitari promesso in fase di propaganda pre-elettorale, in apparente contrasto  con il decreto di Palazzo Chigi del 6 marzo (che coraggio!), e poi ad elezioni fatte ben  presto ritirato, oppure l’incendio dell’ospedale della Murgia, costato 200 milioni di soldi nostri , dotato di un sistema antincendio inefficiente? Allora mi dico, perché inalberarsi per una semplice, ma ben remunerata, nomina di addetto stampa?  Suvvia in ogni regime gli aiutini, le spintarelle ai familiari e amici si sono sempre fatti, la grande Roma era retta dal sistema clientelale, le compagne dei grandi o medi signori sono sempre state il loro sostegno morale e politico e spesso erano loro che  direzionavano le decisioni dei loro prestigiosi compagni di letto,  la grande Teodora o le favorite delle corti francesi non erano scandalose dame, ma la rappresentazione pratica della politica. Della Politica, mi direte, certo: politica malsana dominata dalla spettacolarità e dalla personalizzazione dell’agire politico,  ma contraddistinta dal pensiero lungo e collettivo, il materialismo attuale, invece, ha esasperato il tratto arditesco della rappresentazione scenica dei politici, trasformandoli in procacciatori d’affari il cui pensiero è piccolo e frammentato  declinato solo sui propri interessi, segno indelebile dello smarrimento della cultura svuotata di una visione realistica  del mondo. Ci bombardano con coalizioni dai contorni indefiniti, che chiamano soggettività moderne. Intanto, confusi dal chiasso dei media e delle bufale, dagli scandali e da leggi ignobili che schiacciano la nostra indipendenza,  nulla ci fa pensare che sia in atto una modificazione concreta della realtà, a parte le nomine, ovviamente!

Pasquina

                            

lunedì 29 giugno 2015

Il pensiero unico ha i colori arcobaleno

Coca Cola, Adidas, Nike e altre multinazionali simbolo dello sfruttamento hanno celebrato la "storica" giornata pro-gay con marchi e linee di prodotti ispirati al Pride. Di che stupirsi? Il capitalismo ha sempre inglobato al suo interno tutti i simboli e riferimenti di qualsiasi sottocultura per renderli commercializzabili, abbinati a merci. Su questo si consiglia l'ultranoto libro "No Logo" di Naomi Klein.

In questo caso, abbiamo l'ennesima prova che il capitalismo non è affatto "reazionario" "religioso" "bacchettone" "di destra". Invece è "progressista". Anche gli LGBT sono una grande nicchia di potenziali consumatori. Quindi, per vendere anche a loro è "naturale" che il capitalismo sia anche gay friendly, con marchi di scarpe gay friendly, pubblicità gay friendly e legislazione gay friendly.

Ciò dimostra che il cosiddetto movimento LGBT non è affatto "sovversivo" per il sistema, ma vi è compatibile, perché non mira a sovvertire l'assetto economico e sociale alle fondamenta, che è basato sullo sfruttamento, ma solo a ottenere un'uguaglianza formale-giuridica. Tutto ciò è un fatto, che si può dire senza "omofobia" di ogni sorta. Le unioni/matrimoni per omosessuali sono da tempo approvate dai mass-media, e ieri hanno avuto il plauso di uno dei personaggi peggiori del nostro secolo, l'assassino Obama, simbolo della volontà di asservire il mondo al dollaro e alle armi. L'impero americano (questo il senso del suo gesto) ha un volto umano, colorato... Ci sarebbe da aprire un capitolo anche sulla propaganda delle lobby gay e sull'uso che se ne fa contro i nemici dell'"american way of life".

Davvero scandaloso quindi come la minoranza colta e benestante italiana stia celebrando l'America con tutta la solita retorica dei diritti civili. Gente che non si è mai mobilitata contro Equitalia, contro le politiche della Troika, contro le sanzioni alla Russia, contro le guerre della NATO... ma ora segue la moda del momento dei colori arcobaleno. Come se la battaglia pro-gay fosse la sola causa politica da condividere, o quella che conta più di tutte.
"Beh, comunque è un passo in avanti". Quale passo, fessi??? Quando le unioni civili saranno legalizzate ovunque, una coppia omosessuale vivrà nello stesso mondo di sfruttamento, globalizzazione, debito, precarietà in cui vivono gli etero!

Pasquino

giovedì 11 giugno 2015

La festa della decerebrazione collettiva - anno 1

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Lanterne, fiaccole, qualche slogan ripreso dai fasti degli anni ‘70, sorrisi, incontri foto da pubblicare su F.b., giovani e meno giovani, ormai indistinguibili, che si susseguono per le strade d’Italia, una bella festa promossa o per o meno condivisa da chi è responsabile dello sfascio totale della scuola statale e costituzionale. 
L’oggetto della festa? l’ultimo atto della criminale aggressione alla scuola che si perpetua ormai da decenni col tacito accordo delle destre-sinistre sindacati.

I sindacati! il miglior strumento del potere per meglio controllare il popolo, che, approfittando come è loro abitudine del giusto scontento, vi si fiondano come sciacalli, fanno proprie le istanze, organizzano sciopericchi  che hanno solo lo scopo di far sentire tutti soddisfatti per aver compiuto il dovere civile di espressione della propria “Libertà”(sic!). 
Poi come d’accordi presi sottobanco emendare qualcosa e via, tanto si sa che tutto deve procedere come già prestabilito e voluto; tanto la gente dimentica e si va avanti, viene l’estate si bloccano per due giorni gli scrutini, le elezioni sono un optional tanto la gente o non va a votare, c’è un bel ponte lungo in mezzo e prioritarie sono le vacanze, e poi tanto chi voti e voti è la stessa cosa, e si trionfa con la metà della metà degli aventi diritto e si regalano i ruoli istituzionali ai non eletti: l’importante è la fedeltà!! 

Intanto il popolo degli intellettuali, o pseudo tali, da non confondere con quello che abita le periferie che per sua fortuna ha la terza elementare e conosce bene la realtà godendo del pensiero libero; si lascia docilmente teleguidare dagli input distribuiti con generosità dalle migliaia di trasmissioni televisive intellettual-chic, con tanto di docenti universitari e sapientoni giornalisti che, con aria scocciata e i portafogli straboccanti di soldi, distribuiscono pillole di saggezza sulla povertà, disoccupazione, pensioni sociali, immigrati (ah, ah , ah da morir dal ridere) interrotti solo dalla pubblicità. Un po-pollo intellettuale, ormai totalmente decerebrato e caduto in una sorta di ipnosi collettiva. 

Può anche succedere, però, soprattutto se il colpo diventa veramente doloroso (come gli ampi poteri concessi al Dirigente Scolastico - come se già non ne avesse tanti) che si possa profilare una qualche reazione che seppur minima è sempre fastidiosa. Tutto previsto, ecco che una mano amica per lo più sindacale o qualche deputato giovane e rampante o chi anela a fare carriera in quella manna dal cielo che è la politica (si è candidato così si sistema lui e la famiglia, ti pare niente??) , che, un po’ scamiciati e sudaticci per meglio rendersi simili ai polli, per avere visibilità mediatica giocano a contestare la nuova norma togli–tutto; e per dar sfogo all’animosità dei pollastri li si fa uscire dalle celle e gli si da l’illusione di essere grandi rivoluzionari. Così vengono armati di palloncini e tamburelli o di pericolosissime fiaccole così, durante l’ora d’aria, li si fa passeggiare felici tra le strade delle città, con il loro più smagliante sorriso vengono ripresi dalle tv mentre gaudiosi offrono generosamente il loro deretano, convinti di scrivere un pezzo di storia.

Pasquina