domenica 10 gennaio 2016

Sui fatti di Colonia e il facile ricorso al "noi"



Ci sono alcuni elementi controversi sui fatti di Colonia: gonfiati/non gonfiati, stranieri/tutti stranieri solo in parte. Però su una cosa bisogna mettere un punto fermo. Gli autori delle violenze, stupri o palpate varie devono essere puniti severamente e l'immigrazione incontrollata dev'essere stroncata.
Al solito, quasi tutti i documenti di "condanna del razzismo" sono privi di una condanna anche dei violentatori (che dev'essere netta anche se si trattava di "palpate" e non di stupri) e dell'atteggiamento vergognosamente e apertamente spavaldo di chi sente protetto in virtù del suo status di rifugiato politico. Quanto alla polizia accusata di non essere intervenuta, semmai ciò conferma che l'apparato di potere coopera pienamente nella protezione dei ratti taqfiri (e dei criminali che compiono delitti sul nostro suolo) come comandano qatarioti, wahabismo saudita e altri emirati-emiroti con i quali i nostri governi si sono accordati.
Manca una denuncia dell'immigrazione incontrollata come fenomeno voluto dalle oligarchie finanziarie e capitalistiche, in base alla nota creazione dell'esercito industriale di riserva che serve ad abbassare i diritti dei lavoratori autoctoni. Non v'è attenzione sul fatto che molti dei richiedenti asilo sono terroristi salafiti e taqfiri incitati a venire qui con le proprie famiglie sotto la protezione dai governi europei (in primis quello tedesco) dopo essere stati utilizzati dall'asse USA-occidente-sionismo-petromonarchie nell'aggressione sanguinaria alla Siria e per destabilizzare il Medio oriente; che tra gli immigrati ci sono anche numerosissimi criminali comuni evasi dalle carceri; che molti dei cosiddetti "siriani" sono persone di altra nazionalità con passaporti facilmente falsificati; che gli stessi salafiti saranno usati come agenti della strategia della tensione in Europa, analogamente a quanto già fatto nella recente strage di Parigi.

Omettere di spendere parole su tutti questi fenomeni, limitarsi a dar la colpa di tutto ad altro (ai razzisti, alla polizia, all'estrema destra, o al capitalismo in generale) è di una cecità unica. Con queste posizioni, gli "antimperialisti" si alienano le simpatie della popolazione da cui vorrebbero farsi ascoltare. E non sono nemmeno coerenti con molte delle verità che divulgano.
Criticare l'immigrazione incontrollata (e le sue conseguenze!) non impedisce affatto di dichiararsi contro le sue cause, e contro la "strumentalizzazione" che i media operano (gli stessi media, peraltro, fino a pochi mesi fa erano totalmente per l'"accoglienza di tutti i rifugiati" e per la demonizzazione dei governi modello Orban). Non possiamo più accogliere salafiti e delinquenti recidivi (travestiti da musulmani e da bisognosi) accampando scuse ed argomenti ugualitari solo quando ci fa comodo, solo a favore di chi arriva e mai del popolo ospitante. 

In ultimo, un commento sull'utilizzo del tutto fuori luogo della prima persona plurale "noi": "noi facciamo le guerre" "noi abbiamo venduto armi" "noi non lottiamo per abbattere le cause dell'immigrazione ma ci lamentiamo delle conseguenze". Noi chi? I cittadini italiani??
Sono i governi ad agire o non agire, finanziando il terrorismo in Libia, Siria e così via. I cittadini semplici sono sudditi, possono essere solo spettatori passivi di quello che succede. E purtroppo gli unici a subire le conseguenze economiche e sociali della "società multiculturale" globalizzata. 

Pasquino

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